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Rana Pacman: dalla capace bocca “magia tutto”

Seppure il suo nome scientifico sia Ceratophrys ornata, questa specie di rana proveniente da Brasile, Uruguay e Argentina, è più nota come rana pacman, nome che è legato al fatto che il suo aspetto è molto simile allo stile del noto videogioco. Dotata, quindi, di un bocca grande, la rana pacman è un vorace mangiatore. Una caratteristica che la porta a tentare di ingoiare ogni cosa che si possa trovare nelle immediate vicinanze della sua capace bocca.

Originaria dell’America Latina è, senza dubbio, un anfibio dal simpatico aspetto. Goffa nei movimenti, in natura, la rana pacman non è solita percorrere delle grandissime distanze. Visto che ha sviluppato un forte senso territoriale, se importunata, potrebbe diventare particolarmente aggressiva. Infatti, se spaventata oppure infastidita tende a morsicare l’aggressore.

Se le femmine possono arrivare fino ad oltre sedici centimetri, le dimensioni dei maschi, invece, non superano gli undici centimetri. In media, possono vivere tra i sei e sette anni, periodo che in cattività, invece, può superare anche i dieci anni.

Tipicamente la sua colorazione è un verde brillante con delle macchie rosse. Tuttavia, vi sono anche alcune rana pacman verde scuro con delle versioni albine. Di solito, la sua dieta è costituita da lombrichi, blatte, grilli, insetti e anche topini.

Data la sua particolare voracità, se si decide di allevarla in casa, sarà bene fare attenzione se si posseggono altri animali. Il suo terrario, invece, dovrà essere sempre umido con del muschio, qualche sasso e della torba. Oltre a ciò, sarà utile la presenza di una poco profonda zona acquatica, allestita con delle piante in modo da fornire alla rana pacman una zona dove possa trovare un adeguato ricovero per ripararsi oppure nascondersi.

È sconsigliato l’utilizzo di piante vere, visto che, amando scavare, le andrebbe a distruggere. Invece, per quanto verte la temperatura, questa, preferibilmente, dovrebbe aggirarsi tra i venticinque e i ventisette gradi centigradi.

Particolarmente “romantica” è la sua riproduzione. All’inizio i due esemplari dovranno essere tenuti separati. Dopo un lieve letargo che può durare pressappoco due mesi, li si potrà andare a mettere nello stesso terrario. In conclusione, si suggerisce, per stimolare la fecondazione, ricreare un habitat piovoso.