È grande come un criceto, è a rischio di estinzione, e si può trovare in Nord America e in gran parte Asia.
Il pica, un mammifero erbivoro scavatore, fa parte della famiglia degli Ochotona e ama il freddo. Le sue orecchie rotonde e gli arti corti rendono il suo aspetto molto particolare.
Era poco conosciuto nel mondo prima che Li Weidong, un ambientalista cinese, lo individuasse, nella specie pica di Ili, nella regione cinese dello Xinjiang Uygur nel 1983, presso le montagne di Tianshan.
Scientificamente noto come Ochotona iliensis, il pica di Ili vive in cunicoli tra le rocce nude a un’altitudine compresa tra i 2.800 e i 4.000 m.
Ama infatti abitare le zone rocciose, comprese le cime delle montagne e dentro le insenature delle rocce. Questa specie si nutre di erbe trovate nelle montagne del Tian Shan. La sua durata media di vita è di 7 anni, e non va in letargo.
Dopo aver fatto la scoperta, Li Weidong e gli altri volontari hanno deciso di impegnarsi per proteggere il pica, che hanno affettuosamente chiamato “il coniglio magico”. E lo hanno lasciato vivere nel suo habitat naturale.
Ma tuttavia non è stato abbastanza. Purtroppo la popolazione del pica di Ili è scesa del 70% da allora.
Il daurico è un’altra specie di pica presente in Asia, soprattutto nella Mongolia orientale, e si ritiene abbia avuto un un ruolo fondamentale nel determinare la biodiversità degli ecosistemi della steppa.
Un vero montanaro. Anche in Nord-America il pica vive a temperature estremamente basse, infatti raramente si trova al di sotto di 2,500 metri di altitudine.
Abita principalmente le zone a nord delle Montagne Rocciose del Nuovo Messico, fino a quelle del Canada occidentale.
L’Ochotona princeps ha un pelo marrone chiaro e grigio, baffi lunghi ed è provo di coda. Il corpo è a forma di uovo. Consuma principalmente piante, che vengono anche raccolte e conservate, nascoste, per i mesi invernali.
I pica americani devono affrontare e sfuggire a molti predatori, come falchi e coyote.
Tuttavia, ormai, il loro predatore più minaccioso è diventato il cambiamento climatico. Dato che le temperature medie si stanno alzando, il pica ha sempre più difficoltà di adattamento e, per questo, è a rischio di estinzione.
A differenza di altre specie animali che migrano in alto a temperature più fredde per sfuggire all’aumento della temperatura globale, il pica spesso sta già occupando la quota più alta possibile.
Il che significa che non ha modo di salire più in alto per sfuggire al caldo. E questo non può che portare alla sua morte.
Ma cosa li rende così adatti alle temperature fredde? I pica hanno un’elevatissima temperatura corporea: circa 40 °C. A contatto con temperature esterne troppo alte, questo grazioso animaletto può surriscaldarsi e, così, morire.
L’alta temperatura corporea è dovuta a un tipo speciale di tessuto adiposo che questa specie ha, chiamato “grasso marrone”. Ed è proprio questo calore interno a consentirgli di non andare in letargo.