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Il Pesce Leone: tra fascino e pericolo

Il pesce leone, scientificamente “Pterois Miles”, appartiene alla famiglia degli Scorpenidi. La sua individuazione è estremamente semplice, poiché facilitata dalle famose strisce bianche e rosse.

Le pinne dell’animale si prolungano in lunghi raggi che gli ondeggiano intorno durante la fase di nuoto. E’ uno dei pesci più ricercati dagli appassionati di snorkeling, proprio per la particolarità delle strisce e per il suo nuoto preciso e costante.

Scopriamo insieme quali sono le zone di sopravvivenza dello Pterois e quali le principali fonti di sostentamento.

Caratteristiche dell’animale

Il pesce leone è caratterizzato da una forma molto particolare, a cui deve il suo nome. Il corpo è decorato da strisce verticali bianche e rosse, mentre le pinne sono decorate da puntini di un rosso più scuro.

Quando lo si osserva frontalmente, è possibile vedere le pinne pettorali che si aprono a ventaglio intorno all’animale, formando una criniera molto simile a quella di un leone.

Invece, lateralmente, si può notare la forma della pinna dorsale; preceduta da 13 spine che spuntano dritte sul dorso del pesce separate tra loro, in modo da formare una sorta di cresta.

Le spine dorsali, oltre ad essere estremamente affascinanti dal punto di vista estetico sono anche potenzialmente pericolose, poiché contengono ghiandole velenifere.

Questa caratteristica difensiva consente ai pesci leoni di nuotare praticamente ovunque, anche in prossimità dei reef (barriere coralline), senza paura di essere attaccati dai predatori.

Il loro veleno contiene una potente neurotossina che, a seconda dei casi e delle quantità, può essere pericolosa anche per l’uomo. Va aggiunto che il pesce leone è un animale estremamente tranquillo, che non attacca almeno che non venga provocato.

Quindi, se riuscite a scorgerlo, ricordatevi di tenervi a debita distanza.

Dove vive: habitat naturale

L’origine e diffusione del pesce leone è associata al Mar Rosso, dove ritroviamo una delle colonie più grandi del mondo.

Tuttavia, la specie è definita “invasiva”, poiché riesce a colonizzare qualsiasi area in cui viene introdotta. Questo è esattamente quello che è accaduto nell’Atlantico occidentale e nel Mar dei Caraibi, dove il pesce è stato erroneamente introdotto.

Non trovando predatori in grado di fermare la riproduzione, i pesci hanno colonizzato la zona, causando un’alterazione consistente degli ecosistemi locali che ha portato alla perdita di altre specie marine.

Alimentazione

L’alimentazione del Pterois Miles è piuttosto tipica. Parliamo soprattutto di piccoli pesci e crostacei. In particolare, nutrono una particolare preferenza nei confronti delle damigelle e degli anthias, specifiche specie di pesciolini.

Generalmente, riescono a trovare cibo e sostentamento quasi ovunque, anche grazie alle loro spine velenose che immobilizzano le prede. 

Curiosità

Nonostante le grosse colonie, il pesce leone è piuttosto solitario. Preferisce procedere per la propria strada, senza essere infastidito da altri esemplari.

La pericolosità dei suoi aculei non ha mai fermato la passione degli uomini, che spesso ne acquistano qualcuno per decorare il proprio acquario.

In questi casi, è utile conoscere alcuni elementi. L’acquario dovrà avere una capienza di 100 – 300 litri, con un ph costante intorno all’otto.

L’acqua all’interno dovrà essere riscaldata, poiché i pesci leone non gradiscono gli ambienti troppo freddi. Andrà bene una temperatura compresa tra i 25° e i 28°.

Ricordatevi di aggiungere delle rocce, perché sono il principale rifugio di questa specie marina che apprezza la possibilità di nascondersi.