Al momento stai visualizzando Il drago barbuto dalla testa striata: caratteristiche e curiosità

Il drago barbuto dalla testa striata: caratteristiche e curiosità

Dall’altisonante e blasonato nome, il drago barbuto dalla testa striata è, in realtà, un solitario sauro che appartiene alla famiglia Agamid.

I deserti rocciosi che si trovano in Australia, sono l’habitat naturale del drago barbuto dalla testa striata.

Curiosità

  • Seppure questo originale sauro sia, anche, noto per la sua indole solitamente, mansueta, in verità, quando si trovano di fronte due esemplari maschi, è fortissima l’evenienza che si possano andare a scatenare delle pericolose e forti lotte di potere.
  • Il nome comune del drago barbuto dalla testa striata, nasce da una particolare caratteristica. Di fatti, proprio sotto il loro mento vi sono delle escrescenze che appaiono essere spine, mentre, di fatto, sono vere e proprie riserve di grasso.
  • Questa presenza, in special modo nei maschi, ricorda, appunto, una barba.
  • Per minacciare i predatori, il drago barbuto dalla testa striata è solito farla espandere, proprio per apparire più grosso.

Alimentazione

Di massima sono onnivori.

Infatti, all’inizio gli esemplari più giovani, per ottenere maggiori proteine, sono soliti essere insettivori, mentre, da adulti, sembrano tendere a divenire degli erbivori.

Caratteristiche fisiche

Gli esemplari maschi sono più grandi rispetto alle femmine.

Alla nascita la lunghezza non supera gli 8 centimetri, una lunghezza che può arrivare ai 30 centimetri da giovani.

Invece, in età adulta, il drago barbuto dalla testa striata può raggiungere una lunghezza che potrà variare tra i 50 e i 55 centimetri.

La livrea è solitamente bruno-giallastra e, per ottenere una ottimale mimetizzazione nel deserto, presenta, anche, qualche macchia più scura.

Riproduzione

Verso gli otto, dodici mesi, il drago barbuto dalla testa striata raggiunge la sua maturità sessuale.

Nel periodo dedicato agli accoppiamenti, le territorialità e l’aggressività dei maschi viene ad essere notevolmente amplificata.

Di media, il rapporto ha una durata di un minuto circa e può, nell’arco del giorno, essere ripetuto.

Dopo, circa sette, quattordici giorni, il ventre della femmina sarà visibilmente gonfio.

Andando a concludere, seppure i maschi tendenzialmente siano soliti a mordere le femmine durante il rapporto, tuttavia, data la resistente e robusta pelle, non le vanno ad arrecare alcun danno.