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Balena grigia: alla scoperta del gigante gentile

La Balena Grigia (Eschritius robustus), un meraviglioso gigante dei mari che raggiunge i 15 metri di lunghezza e le 25-27 tonnellate di peso.

Caratteristiche

Di colore nerastro o grigio ardesia, presenta pinne pettorali lunghe 2 metri e una pinna caudale da 3 metri.

Come le altre balene, è sprovvista di pinna dorsale, ma presenta 8-10 piccole gobbe sulla parte posteriore del dorso.

Da sempre considerati la specie meno evoluta tra i Misticeti, perché conserva ancora i caratteri ancestrali della specie (5 dita nelle natatoie e 7 vertebre cervicali tutte separate tra loro).

È abituata a nuotare molto vicino alle coste, andando persino ad insediarsi nelle baie poco profonde.

E’ di pochi giorni fa l’avvistamento di un cucciolo di balena grigia di 7 metri nelle acque italiane, al largo delle coste tirreniche, che viene tenuto monitorato costantemente dalla guardia costiera per scongiurare un eventuale e pericoloso spiaggiamento.

Habitat e abitudini

Come la maggior parte dei cetacei, anche la balena grigia percorre grandissime distanze per migrare ogni anno.

Da dicembre a febbraio per raggiungere le fredde acque del Pacifico settentrionale e del Mar Artico, dove soggiornano per la primavera, nutrendosi prevalentemente di piccoli crostacei, raccolti grazie alle grandi boccate di acqua (tipiche di tutti i misticeti) piene dei piccoli organismi, per poi ributtarla fuori trattenendo il nutrimento all’interno della bocca grazie ai fanoni, tra le cui frange rimane intrappolato il nutrimento.

Inoltre la balena grigia è provvista di solchi solari (da 2 a 4) della lunghezza di circa un metro e mezzo che consentono la dilatazione della gola e dunque l’ingestione di maggiori quantità di acqua.

Ma soprattutto, le migrazioni sono di necessità riproduttiva: nelle calde acque dei mari del sud, le madri partoriscono i cuccioli (già di notevoli dimensioni alla nascita, ben 4 metri!) dopo 10 mesi di gestazione.

Alimentazione e caccia

La dieta varia in vista di parto e allattamento: oltre ai piccoli invertebrati, le balene grigie si nutrono anche di alghe e piccoli pesci. Le ghiandole mammarie sono posizionate nelle fenditure ai lati dell’apertura genitale.

Nel corso degli ultimi secoli, era molto comune vedere branchi di balene lungo le coste del Giappone.

La popolazione, a causa dell’intensa caccia ad opera dell’uomo, è stata decimata in pochi anni.

Solo dal 1946 si è potuto assistere ad un’efficiente politica di protezione di questi meravigliosi cetacei, arrivando a raggiungere un numero stabile di circa 10.000 esemplari.

La specie è comunque ancora considerata in pericolo, a causa della rinnovata intensificazione della caccia.

Gli unici predatori della balena grigia sono le orche, che predano soprattutto i cuccioli.

Curiosità

E’ l’unica balena che per nutrirsi setaccia i fondali, smuovendoli e introducendo ampi blocchi di sabbia all’interno della bocca, che vengono filtrati tra i fanoni, trattenendo così il nutrimento.

Le balene possono emettere delle vocalizzazioni, conosciute anche come “il canto delle balene”, prodotte grazie al passaggio dell’aria attraverso alle pieghe della laringe, che vibrano ed emettono suoni.

Queste vocalizzazioni hanno finalità pratiche: servono per il corteggiamento, per la caccia, per l’accoppiamento, per comunicare con i piccoli e in occasione delle migrazioni.

Per quanto riguarda l’ecolocalizzazione, hanno un “super potere” riescono a raggiungere distanze elevatissime: fino a 1000 km, a 15-20 hZ.

Gli scienziati ritengono inoltre che la famosa Balena 52-Hertz, conosciuta anche come “la balena più solitaria al mondo”  sia un misticeto, infatti presenta la stessa linea vocale della comune balena grigia, ma canta ad una frequenza molto più elevata, rendendole impossibile la comunicazione con qualsiasi altro esemplare della specie.