Chi ha la fortuna di potersi inoltrare tra le magnifiche foreste appartenenti all’Africa occidentale, può incontrare un piccolo cefalofo noto come cefalofo zebra.
Difatti, seppure sia Cephalophus zebra il suo nome scientifico, questo cefalofo, che fa parte della famiglia dei Bovidae, è chiamato più comunemente cefalofo zebra. Dalla panciuta e massiccia corporatura, può raggiungere un peso di venti chili e una altezza di cinquanta centimetri, dei quali ben quindici sono di coda.
Gran corridore e agilissimo saltatore, in linea generale, il cefalofo zebra, si presenta con delle belle e dritte corna, piccole orecchie e con degli arti corti. Inoltre, le femmine del cefalofo zebra, in linea di massima, appaiono essere più grandi dei maschi. Il suo manto può avere un colore che va da una tonalità che può variare dal giallo fino al rosso.
Se è sconosciuta la sua longevità in libertà, in cattività si sa che possono vivere anche fino ai dieci – quindici anni. Senza dubbio, quello che caratterizza questo animale, è la presenza sul manto di diverse striature scure verticali, le quali possono essere tra le dodici strisce fino a quindici. Da ciò, il caratteristico nome di cefalofo zebra.
È solito vivere in Sierra Leone, in Liberia e in Costa d’Avorio. Infatti, il suo habitat è formato da foreste pluviali e zone fluviali. Animali erbivori, prediligono una dieta a base di foglie, di gemme, di germogli, come sono soliti, data la loro ridotta dimensione, approfittare dei frutti caduti dagli alberi e quelli fatti cadere da altri animali.
In afrikaans, cefalofo zebra è chiamato con il nome di duiker, ovvero tuffatore. Pare che questo originale appellativo sia derivante dal fatto che questo animale, se disturbato, sia solito fuggire “tuffandosi” nel fitto della foresta, compiendo dei saltelli.
Altra curiosità del cefalofo zebra, è data dalla presenza sulla sua parte frontale di un osso particolarmente ispessito, con il quale e solito rompere i gusci dei frutti.
Andando a concludere, si può, anche ricordare un’altra sua caratteristica, ovvero il fatto che, come avviene per le zebre, anche le strisce che ricoprono cefalofo zebra sono una specie di impronta digitale, la quale, quindi, va a caratterizzare in modo univoco ogni individuo appartenente a questa specie.