Su questa terra esistono creature davvero molto particolari. Alcune di esse nemmeno le conosciamo, magari perché vivono nelle profondità dell’oceano e non sono ancora state scoperte.
Tra le creature più interessanti l’uccello becco a scarpa è uno dei più particolari.
Un grosso uccello dal piumaggio grigio-blu con un becco alquanto distintivo.
Grandi dimensioni, zampe lunghe da cicogna, testa grossa e fare un po’ minaccioso.
L’aspetto però non è fine a sé stesso, questo infatti gli conferisce delle abilità fisiche sorprendenti.
Il Balaeniceps rex chiamato comunemente come becco a scarpa, si è fatto conoscere perché il suo aspetto ricorda un animale preistorico ma anche per via della sua sopravvivenza messa in pericolo dal traffico illegale destinato agli zoo e dovuto al valore sul mercato molto alto.
Andiamo a vedere quali sono le caratteristiche del becco a scarpa, di cosa si nutre, dove e quanto vive e perché fa così tanto parlare di sé.
Caratteristiche fisiche
L’uccello becco a scarpa ha una corporatura particolare con dimensioni notevoli che gli conferiscono un’altezza che va dai 110 ai 140 cm, anche se alcuni esemplari possono superare il metro e mezzo.
La sua apertura alare è ampia tra i 230 ei 260 cm, ma sono uccelli che prediligono stare al suolo piuttosto che alzarsi in volo, e se lo fanno percorrono brevi distanze.
Naturalmente la caratteristica fisica che più lo contraddistingue è il suo enorme becco: in inglese viene chiamato come shoebill in quanto ricorda uno zoccolo di legno olandese per via del colore marrone slavato e la sua forma arcuata.
Il becco è lungo dai 18 a 22 cm e ha una robusta punta a uncino, perfetta per pescare e non lasciare scampo alla preda.
Il becco di questi uccelli è il terzo più grande nel regno animale, dopo cicogne e pellicani, ai quali sono strettamente imparentati.
Inoltre, si tratta di un arnese molto forte in grado di scalfire la pelle di piccoli coccodrilli e tartarughe.
Le zampe del becco a scarpa hanno lo stesso color grigio delle piume e sono molto lunghe con piedi larghi che lo aiutano a sostenere il suo peso che si aggira intorno ai 7 kg.
La sua alimentazione
Il becco a scarpa ama pescare e stare con le zampe nell’acqua fermo per molto tempo ad aspettare la preda.
È infatti un uccello silenzioso e solitario ma anche molto paziente, in grado di restare ore fermo ad aspettare la preda giusta nelle acque basse dove ama pescare.
Una volta avvistato il pesce, il becco a scarpa “collassa” su di esso: questa tecnica consiste nel versarsi verticalmente e velocemente sul cibo per afferrarlo. Successivamente gli taglia la testa con il possente becco.
Si nutre principalmente di pesci, molluschi, rettili e anfibi, quindi rane degli acquitrini, serpenti corti e piccoli coccodrilli. Raramente di lumache, roditori e tartarughe.
Il becco viene usato anche come strumento per scavare nel fango del fondale e scovare prede appetibili.
Per ottenere prede facili, l’uccello becco a scarpa predilige acque con poco ossigeno dove i pesci affiorano più spesso e sono facili da catturare.
Anche l’attività degli ippopotami può aiutare il pranzo del becco a scarpa perché spingono i pesci in superficie nuotando sul fondale.
Il suo habitat ideale
Vive nelle paludi d’acqua dolce dell’Africa centrale. Può capitare di trovarlo Uganda, Rwanda, Congo, Zambia e Tanzania ma la popolazione più numerosa si trova nella regione del Nilo occidentale e del Sud Sudan.
È però un animale non gregario e in genere non migra, si alza in volo raramente, solo se spaventato e pescano almeno a 20 metri l’uno dall’altro.
Ama vivere a livello del terreno in regioni paludose e dal clima tropicale, camminando lentamente nelle acque basse e dense sempre con il becco rivolto in giù, pronto a collassare sulla preda.
Si muove circospetto e silenzioso anche nelle paludi ricche di papiro e nei canneti e all’interno di vegetazione mista. Pensare che la specie è stata avvistata pescare e mangiare dentro risaie e piantagioni di cereali simili.
Il verso e altre curiosità sul becco a scarpa
Questo uccello dall’aspetto preistorico non appare proprio simpatico a prima vista.
La sua corporatura massiccia, il becco prominente, il collo tozzo e le zampe lunghe, contribuiscono a farlo sembrare un essere mitologico e non proprio buono.
Il becco a scarpa può vivere tranquillamente fino a 35 anni, un’aspettativa di vita davvero sorprendente. Ama stare per conto suo ed è piuttosto silenzioso e calmo.
Il verso del becco a scarpa è un’altra caratteristica particolare perché ricorda il rumore emesso da una mitragliatrice.
Predilige la notte per uscire allo scoperto a pescare e durante il giorno se ne sta rintanato e al riparo dai predatori.
Nidificano molto lontano l’uno dall’altro in piattaforme piatte estese in un’area di circa 3 metri e costituite da vegetazione acquatica e fango.
La femmina depone fino a 3 uova bianche che incubano per un mese ma entrambi i genitori sono attenti alle uova, covano e proteggono la prole.
Prezzo del becco a scarpa
Il becco a scarpa è segnalato come Vulnerabile dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (UICN).
È quindi protetto dalla legge nelle zone centroafricane in cui vive.
Il più grande pericolo per i becco a scarpa è rappresentato dalla scomparsa del suo habitat naturale: si tratta di uccelli che hanno esigenze particolari per la ricerca di cibo, la nidificazione e la sopravvivenza, privarli del loro ambiente significa metterli a rischio di scomparsa.
Un altro pericolo per la specie corrisponde al traffico illegale destinato agli zoo del mondo che per averlo sono pronti a spendere tra i 10.000 e i 20.000 dollari.
Questo fa di lui uno degli uccelli più costosi al mondo e quindi prede ambite per i contrabbandieri.