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Geco ciliatus: un sauro con le “ciglia” ed una lunga coda

Il Correlophus ciliatus, altrimenti noto come geco cigliato, è caratteristico delle foreste della Nuova Caledonia. Altro nome per cui è noto questo sauro della famiglia Diplodactylidae, è geco gigante di Guichenot, in onore dello zoologo francese Alphonse Guichenot che lo descrisse nel 1866.

Per lungo tempo, non essendoci stati più avvistamenti, il Geco ciliatus venne ritenuta una specie estinta. Invece, grazie l’erpetologo Robert Seipp, a partire dal 1994, è stata riscoperta. Oggi, è una specie di allevamento largamente diffusa.

Animale notturno e solitario, il geco cigliato ha un corpo che può misurare anche oltre tredici centimetri, mentre la sua coda può avere una lunghezza che può oscillare tra gli undici e i dodici centimetri. È molto agile. Tuttavia, durante il giorno preferisce rimanere vicino al suolo, nascosto in cunicoli e fori di alberi, oppure sotto la fitta vegetazione, onde poter essere al riparo sia da possibili predatori così come dai raggi del sole. Invece, di notte per mangiare può salire fino a raggiungere i tre metri da terra.

Fondamentalmente il geco cigliato è onnivoro. Difatti, di notte caccia insetti e si alimenta di frutti. L’apporto di vitamina D3 e di calcio, risulta essere di fondamentale importanza per la sua dieta. Difatti, una carenza di questi vitali nutrienti, fa in modo che si possano sviluppare metaboliche malattie ossee che possono, anche, risultare fatali.

Sia per spaventare i predatori così come per attirare dei partner per l’accoppiamento, il geco cigliato emette un particolare suono acuto, il quale è molto simile ad un cinguettio.

Tra le varie tecniche di difesa, vi è quella che vede il geco cigliato alzarsi sulle proprie zampe posteriori e aprire la bocca, con l’intento di far spaventare l’eventuale predatore. Molto particolare, è la sua capacità di far staccare la sua coda, tecnica di difesa conosciuta come autotomia. In pratica, come una sorta di sua ultima difesa, la sua coda, ad una predefinita altezza, si stacca e continua a muoversi per alcuni minuti. In questo modo, l’attenzione del predatore viene ad essere attirata, dando modo al geco cigliato di potersi mettere in salvo.

Andando a concludere, è, poi, davvero meravigliosa la sua notevole variabilità cromatica, che gli consente di assumere diverse colorazioni in base a stress, temperatura e umore.