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Vipera dell’Orsini (Vipera ursinii)

La vipera dell’Orsini (Vipera ursinii)  è un serpente della famiglia dei Viperidi , molto diffusa nelle praterie ad alta quota del Gran Sasso.

Si tratta di una delle 4 specie di vipere diffuse in Italia, il suo nome deriva dal suo principale studioso studioso Antonio Orsini.

Caratteristiche

Si tratta di un rettile di piccole dimensioni; il maschio misura dai 35 ai 50 cm – mentre la femmina può raggiungere anche gli 80 cm di lunghezza.

La loro colorazione tipica è sul grigio-crema o verde oliva con una striscia più scura a zig zag sul dorso dell’animale.

Il corpo è tozzo e ruvido al tatto, la testa stretta ed ovoidale.

Habitat e distribuzione

Si tratta della vipera più rara da incontrare in Italia.

Questa specie è presente in alcune zone dell’europa centro-meridionale in praterie soleggiate d’alta quota (dai 1100 ai 2300 metri d’altezza).

In Italia sono presenti nei seguenti luoghi:  Monti Reatini, Monti della Laga, Montagne della Duchessa, Velino, Gran Sasso, Majella e parte del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Alimentazione

La dieta della vipera ursinii è composta prevalentemente da piccoli roditori, grilli, lucertole e cavallette.

Vista la piccola dimensione della loro bocca non riescono a cacciare prede più grandi.

Mettono k.o. soltanto piccole prede e tramite le neurotossine presenti nel loro veleno.

Si cibano ogni 2-3 giorni in base alla dimensione dell’animale ingerito.

Comportamento

Siamo difronte ad una vipera schiva e dal carattere docile, morde raramente e quando si sente minacciata tende a fuggire o irrigidirsi.

Questo rettile mite tende a mordere soltanto per cibarsi o nel caso in cui percepisca di essere sotto attacco.

Il suo veleno è pressoché inoffensivo per l’uomo, in quanto viene rilasciato in quantità ridotte in grado di uccidere solo piccoli roditori, grilli e lucertole.

La vipera dell’Orsini, ha un carattere solitario e sceglie di riunirsi con i propri simili soltanto nel periodo dell’accoppiamento.

Accoppiamento e riproduzione

Siamo difronte ad una specie ovovivipara, il che significa che tiene le uova all’interno del suo corpo sino a quando non si schiudono, partorendo infine i piccoli.

L’accoppiamento avviene a maggio, periodo durante il quale i maschi dovranno combattere per contendersi e conquistare la femmina.

La femmina partorisce tra agosto e settembre, dando alla luce dai 3 ai 7 piccoli alla volta.

Curiosità

  • La loro durata di vita varia dai 7 ai 10 anni.
  • Sino ad ora non è stato documentato nessun attacco ad un essere umano.
  • L’unico rischio correlato al suo veleno riguarda possibili reazioni allergiche dell’individuo.
  • I piccoli, una volta nati vanno in letargo per quasi un anno.