Al momento stai visualizzando Squalo volpe: il predatore che stordisce a colpi di coda

Squalo volpe: il predatore che stordisce a colpi di coda

Lo squalo volpe è un esemplare affascinante e misterioso, diverso dalla maggior parte di squali presenti nei nostri oceani.

Egli, infatti, possiede un enorme e potente coda che scaglia contro le prede per stordirle prima di affondare i denti e dar loro il colpo di grazia!

Mediamente la loro coda misura circa 3 metri in lunghezza, e nonostante le dimensioni spropositate riesce a manovrarla con estrema velocità, facendone una vera e propria arma.

NOME ITALIANO: Squalo volpe

SPECIE: Alopias vulpinus

LUNGHEZZA: 5,5-6 m

DISTRIBUZIONE: In tutte le acque temperate del globo, specialmente vicino alle coste

PHYLUM: Cordati

CLASSE: Pesci

ORDINE: Lamniformi

FAMIGLIA: Alopidi

GENERE: Alopias

Caratteristiche

Mediamente uno squalo volpe misura 6 metri in lunghezza, di cui circa la metà (3 metri) è soltanto la coda.

Il peso medio è di circa 300/330 kg, nonostante ciò si tratta di uno squalo particolarmente agile, abile nell’attaccare le prede o rapido nel fuggire in caso di minacce nelle vicinanze.

Alcuni esemplari arrivano a misurare anche poco più di 7 metri, questo lo rende un predatore sicuramente temuto e dal quale la maggior parte degli altri pesci cerca di tenersi a dovuta distanza.

La testa è tozza e larga e termina con un muso conico, il resto del corpo è a “forma di siluro”.

La bocca non è particolarmente grande rispetto ad altre specie di squali, ma è comunque munita di numerosi piccoli denti seghettati.

Questi denti seghettati rendono il suo morso particolarmente letale per le sue prede, poiché particolarmente adatti a smembrare rapidamente la carne, lasciando poca speranza di salvezza.

La sua coda è la parte che maggiormente spicca all’occhio e li rende facilmente riconoscibili anche ad occhi poco esperti.

Essa infatti è corta nella parte inferiore, lunghissima in quella superiore (circa metà dell’intero corpo dello squalo).

Perché si chiama squalo volpe?

Il nome deriva da antiche credenze per il quale si pensava fosse un animale estremamente furbo e astuto, appunto come “una volpe”.

Lo stesso filosofo greco Aristotele ne parla in alcuni suoi scritti, e racconta di come questo squalo fosse abile nel liberarsi dalle reti dei pescatori ancor prima che potessero imprigionarlo, e di come ingoiasse i propri piccoli per proteggerli da attacchi esterni, per poi rigettarvi via una volta al sicuro.

Quest’ultima si è rivelata una credenza falsa.

Dove si trova lo squalo volpe?

Di User:Yzx – Compagno, L.J.V. (2002). Sharks of the World: An Annotated and Illustrated Catalogue of Shark Species Known to Date (Volume 2). Rome: Food and Agriculture Organization of the United Nations. p. 87., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2827921

Facciamo prima a dirvi dove NON si trova lo squalo volpe: Mar Rosso – Mar Baltico – Golfo Persico e le acque gelide intorno al Polo Sud e Polo Nord.

Ad eccezione di questi luoghi è possibile incontrarlo ovunque, specialmente nel Mar Mediterraneo.

Rispetto ad altri squali, quello volpe ama nuotare vicino alle coste, questo lo rende uno degli esemplari più facili da avvistare, a volte anche durante una classica nuotata.

È periocoloso per l’uomo?

Gli squali volpe hanno un indole molto riservata, quasi timida e generalmente quando vedono dei sub si allontanano e vanno via.

Inoltre la carne umana non è di loro gradimento e di conseguenza non ci percepiscono neanche come potenziali prede.

Allo stesso tempo si tratta sempre di predatori di 6 metri, con un morso potenzialmente letale e una coda potentissima, quindi è sempre meglio cercare di stare lontani da loro e non avere mai la pessima idea di disturbarli o peggio attaccarli.

Cosa mangiano?

Si tratta di predatori carnivori che si nutrono principalmente di piccoli pesci ossei, calamari e uccelli marini.

In assenza di queste prede possono ampliare la loro dieta cacciando prede più grandi come i sauri.

Rischio estinzione

Al momento non si tratta di una specie a rischio estinzione, anche se ogni hanno il numero di esemplari cacciati sembra essere in aumento, rendendola ad oggi una specie considerata “vulnerabile“.

Vengono cacciati principalmente per 4 motivi: la pelle, la carne, l’olio di fegato e le pinne.

La pelle viene lavorata per ottenere un materiale simile al cuoio, la carne viene generalmente venduta salata o affumicata, l’olio di fegato è molto utilizzato da numerose case farmaceutiche e le pinne sono una prelibatezza nel mercato orientale (con le quali fanno le zuppe).