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Squalo elefante: il gigante buono dei nostri mari

Lo squalo elefante, conosciuto anche come squalo pellegrino o cetorino, è uno degli squali più grandi presenti in natura (il secondo dopo lo squalo balena).

Il suo nome scientifico è “Cetorhinus maximus” che per semplificare tradurremo come “mostro marino dal naso allungato”.

Nonostante questo nome così spaventoso e le sue dimensioni davvero considerevoli, questo squalo è uno dei meno aggressivi tra tutti, anzi lo possiamo vedere come “un gigante buono” dei nostri mari!

Caratteristiche

Prende il nome di squalo elefante proprio per il colore grigio scuro praticamente identico a quello degli elefanti africani.

Ha un muso a forma di cono allungato che spesso fuoriesce dall’acqua quando nuota in superficie, e una bocca enorme che spalanca quando deve ingerire grandi quantità di cibo.

Possiede tantissimi piccoli denti poco affilati, che non usa praticamente mai per masticare o tritare, al contrario preferisce ingoiare direttamente il cibo che trova nella sua strada.

Quanto è grande?

Si tratta del secondo squalo più grande al mondo, e il più grande presente nel Mar Mediterraneo!

Generalmente misura dai 9 a 10 metri di lunghezza con un peso che oscilla dai 3.500 ai 4500 kg, ma alcuni esemplari arrivano a misurare anche 12 metri e superare i 5.000 kg di peso!

Insomma, si tratta di veri e propri giganti marini, capaci (se volessero) di ingoiare un uomo adulto senza troppe difficoltà! Ma non allarmiamoci..

È pericoloso per l’uomo?

Viste le sue dimensioni e il suo aspetto “poco rassicurante” magari ti starai chiedendo se è pericoloso per l’essere umano e cosa fare se ne doveste avvistare qualcuno nelle vicinanze..

La risposta è: no lo squalo elefante non è pericoloso per l’uomo. Ma bisogna comunque fare delle precisazioni.

Per prima cosa è importante sapere che non si tratta di una specie aggressiva per natura, tantomeno nei confronti dell’essere umano.

Fortunatamente l’uomo non fa neanche parte della sua dieta e anche per questo non ci vede come potenziali prede.

Tuttavia, viste le sua mole da “gigante marino” è sempre consigliato di evitare di nuotare nelle sue vicinanze o di provare ad avere un contatto diretto con questo animale.

Perché viene si chiama squalo elefante?

Le motivazioni sono principalmente tre: per il suo colore che ricorda molto quello del mammifero omonimo, per via del suo muso allungato simile ad una proposcide (specialmente nei suoi primi anni di vita) e per le sue dimensioni imponenti che ricordano quelle di un grande elefante marino.

Cosa mangia?

Lo squalo elefante si nutre quasi esclusivamente di plancton (dei piccolissimi organismi acquatici) e occasionalmente di alghe o piccoli pesci che si imbattono per la sua strada quando spalanca la bocca.

Soltanto altri due squali al mondo si nutrono principalmente di plancton come il nostro amico, e sono lo squalo balena e lo squalo dalla bocca grande.

Quando lo squalo elefante vuole mangiare, nuota sino alla superficie e spalanca l’enorme bocca iniziando ad ingoiare il cibo.

La grossa mole di acqua che inevitabilmente ingoia, viene “filtrata” dalle sue numerose spine brachiali e fuoriesce all’esterno dalle fessure brachiali, lasciando però il contenuto solido ingerito all’interno.

Dove vive?

Di www.iucnredlist.org, CC BY-SA 3.0

Le aree colorate di blu sono le parti in cui solitamente vivono e si spostano questi giganti marini, poiché sono quelle più ricche di zooplancton (i piccoli organismi marini di cui si nutre).

Generalmente amano nuotare in acque non eccessivamente profonde, anche se alcuni esemplari sono stati avvistati anche sotto i 1000 metri di profondità.

Prediligono le acque temperate a quelle fredde, infatti è quasi impossibile trovare degli esemplari che si spingano verso le più freddi correnti artiche, d’inverno migrano in massa verso l’emisfero più caldo, vivendo così di fatto in un “eterna estate/primavera”.

Carattere e comportamento

Si tratta di animali dall’indole prevalentemente solitaria, raramente li si riesce ad osservare in coppia o in gruppo.

Vengono considerati dei “giganti buoni” dell’oceano, proprio perché amano nuotare con calma e tranquillità senza attaccare altri pesci o esseri viventi (se non per difendersi qualora minacciati).

Conservazione e rischi

Attualmente, non si tratta di una specie a rischio d’estinzione, anche se nel secolo scorso questo rischio stava per diventare realtà. Questo a causa di una pesca intensiva volta ad ottenere da questi animali: olio di fegato, pelle e carne.

Prima del 1950 infatti, in buona parte del mondo si utilizzava consumare la loro carne a scopo alimentare, cosa che poi è caduta in disuso.

Ad oggi l’usanza di preparare piatti con la carne dello squalo elefante è ristretta maggiormente a qualche paese asiatico.

In altre parti del mondo, invece, nonostante i divieti vigenti in numerosi paesi, viene alle volte ancora catturato, non tanto per le sue carni, quanto per la notevole quantità di olio che può essere estratta dal suo fegato.

Curiosità

  • Procedendo a una velocità costante di due nodi l’ora, uno squalo elefante adulto può filtrare 9.000 litri d’acqua in un’ora!
  • In passato numerosi leggende narravano di avvistamenti di lunghi mostri marini, è stato scoperto recentemente che si trattava di carcasse di squali elefanti che il mare aveva allineato e portato in superficie.
  • Alcuni scienziati hanno attaccato sulla pelle di questi giganti marini dei geolocalizzatori per studiarne tutti i movimenti e il comportamento durante svariati anni di vita.