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L’albatro urlatore: l’apertura alare più grande del mondo

L’albatro urlatore, detto anche albatro vagabondo, è un uccello di grandissime dimensioni e conta di un’apertura alare che può arrivare a 3 metri e mezzo.

Le ali. Questo maestoso albatro presenta un piumaggio principalmente bianco, con ali caratterizzate da piume più scure. Le penne delle ali, infatti, sono nere, con un alternanza di piumaggio chiaro. Come detto, questa specie vanta un primato mondiale: ha l’apertura alare più grande di qualsiasi altro uccello vivente. Tuttavia, questa non è l’unica sua caratteristica degna di nota.

Dove vive. Principalmente si trova negli oceani aperti dell’emisfero meridionale. Ad accetto che durante la stagione riproduttiva, è solito vagare per i mari aperti tra l’Antartide e le coste meridionali dell’Africa, del Sud America e dell’Australia. Le loro colonie di riproduzione si trovano su diverse isole dell’emisfero meridionale: su quelle dell’arcipelago della Georgia del Sud, sull’isola di Macquarie, in quella di Amsterdam e su molte altre ancora.

Una volta che un albatro urlatore ha trovato un compagno adatto, continua a riprodursi con quell’esemplare per il resto della sua vita. Sono una specie quasi esclusivamente monogama. Inoltre, hanno, verso la loro prole, un atteggiamento estremamente accudente. Possono anche essere necessari fino a 10 mesi perché il pulcino impari a volare e diventi indipendente dai suoi genitori. Ed è proprio anche per questo motivo che, generalmente, gli albatri urlatori si riproducono solo una volta ogni due anni.

Una dieta marina. È un uccello marino, e infatti si nutre principalmente di pesci e di altri organismi acquatici. Le sue prede predilette? Pesce, polpi, calamari, gamberi e krill. Possono anche nutrirsi di resti di carcasse, se non degli scarti lasciati dalle operazioni di pesca industriali. La loro anatomia e struttura permette loro di immergersi in acqua, tuttavia la maggior parte della caccia avviene sulla superficie marina.

Viaggiano in gruppi. Questa specie non è particolarmente solitaria, anche al di fuori della stagione riproduttiva. In mare aperto, è possibile notare piccoli gruppi di albatri urlatori, spesso in cerca di cibo. Con l’arrivo della stagione riproduttiva, nei luoghi di riproduzione avvengono dei e veri e propri affollamenti.

Una specie in pericolo. Anche se contano di una vita media di trenta anni, si tratta di una specie molto lenta a maturare, basti pensare che non si riproducono prima dei dieci anni di età. Questo, sommato al ritmo lento di riproduzione che li caratterizza, porta ad avere dei ritmi lentissimi di crescita della popolazione. Ma non solo, anche il cambiamento climatico e lo sfruttamento umano delle risorse di pesca stanno mettendo in pericolo l’esistenza di questi uccelli.

Uno studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences svela negli ultimi 35 anni le loro popolazioni si sono ridotte della metà. In passato, tantissimi cacciatori hanno ucciso esemplari di albatro urlatori, sia in mare che nelle colonie di nidificazione. Oggigiorno, fortunatamente, è illegale cacciarli e ucciderli. Tuttavia spesso rimangono intrappolati nelle reti da pesca o sulle lenze, e, così, si prospetta per loro una fine comunque ingiusta e crudele.