La Dermochelys coriacae, il vero nome della tartaruga liuto, è una specie da Guinness dei primati.
Perché? Perché è la tartaruga marina più grande al mondo, capace d’immergersi alle maggiori profondità.
Ma non solo, la Dermochelys coriacae è anche quella che migra di più, percorrendo distanze lunghissime e, umanamente, impensabili.
Come mai vengono chiamate tartarughe liuto? Per via del loro guscio particolare, unico. A differenza delle altre tartarughe marine, il guscio osseo del liuto non è visibile.
È, invece, ricoperto da uno strato coriaceo di pelle nera o marrone, da cui il nome della tartaruga. Il guscio ha sette creste che vanno dalla parte anteriore a quella posteriore.
Quando nascono le tartarughe liuto sono lunghe solo 5 cm, per poi arrivare a 3 metri di lunghezza, 2 metri di larghezza, e pesare quasi 1 tonnellata.
Di cosa si cibano?
Questi rettili si nutrono quasi esclusivamente di meduse. Per questo motivo l’inquinamento causato dalla plastica può essere veramente pericoloso per le tartarughe liuto.
Come mai? Un sacchetto di plastica galleggiante può sembrare una medusa e una volta consumato blocca il sistema digestivo di una tartaruga.
Purtroppo nei mari della Florida non capita raramente che gli ambientalisti e i pescatori s’imbattano in cadaveri leatherback turtle (questo il loro nome anglosassone). Nei casi più fortunati, vengono prese e salvate.
Habitat
Le tartarughe liuto preferiscono gli habitat pelagici, ovvero quelle ampie distese di oceano aperto lontano dalla riva.
Poiché sono sempre a caccia di meduse, preferiscono nuotare in acque profonde, per tornare in superficie di notte quando le meduse risalgono la colonna d’acqua.
Si è riscontrato che possono immergersi a una profondità di 800 metri, quasi un chilometro e sono, quindi, resistenti alle temperature d’acqua più fredde.
Riproduzione
Questi rettili trascorrono l’intera esistenza in mare, tranne quando le femmine adulte vanno a riva per deporre le uova.
E succede ogni due o tre anni. Cosa accade? Le femmine, si è osservato, sono solite tornare sulla spiaggia in cui sono nate.
Emergono dall’acqua di notte, in modo da evitare i possibili predatori.
Quindi, scavano un nido nella sabbia, all’interno del quale depongono circa un centinaio di uova, le coprono, per poi immergersi di nuovo nell’oceano.
Dopo circa due mesi, le uova si schiudono. In quel momento, i piccoli di tartaruga liuto iniziano a scavare, per emergere e andare, di corsa, verso l’oceano.
Ma solo l’1% dei piccoli di tartaruga sopravviverà abbastanza a lungo da riprodursi.
Dove abitano
In quasi tutti i bacini oceanici del mondo, nidificando sulle spiagge tropicali e subtropicali. Come detto, migrano per lunghissime distanze per nutrirsi, spesso attraversando interi oceani.
Alcune tartarughe liuto nidificano in Giappone per poi migrare in California, in Messico, dove si procurano il cibo prima di tornare a casa.
Curiosità
era il 1760 e vicino ai dintorni di Ostia fu catturata una tartaruga dalle dimensioni ai tempi impensabili. Si trattava, appunto, di una tartaruga liuto.
Era così gigantesca e straordinaria, che la poverina venne donata da Papa Clemente XIII all’università di Padova. E ancora adesso quell’esemplare viene conservato al Museo di Zoologia dell’università.