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La rana freccia: curiosità su una rana velenosissima e colorata

Conosciuta come le rana freccia avvelenata Phyllobates terribilis, è caratterizzata dai suoi colori vistosi che avvertono della sua tossicità la preda.

E’ presente in 3 diverse colorazioni: giallo dorato, arancione, verde chiaro. I colori sono un perfetto esempio di aposematismo in questo modo infatti avvisa i predatori e li diffida da un potenziale attacco.

E’ di piccola corporatura e misura dai 3 ai 5 cm ma questo non le dona l’incapacità di difendersi vive nelle foreste della Colombia e in Sud America.

Il suo habitat è piuttosto contenuto ed è contraddistinto da elevata umidità e da temperature di 26°.

Viene chiamata anche rana dorata, proprio per il suo colore giallastro. Infatti alcune specie come quella della rana freccia, secernono alcaloidi velenosi attraverso la loro pelle.

Questa specie è in grado con il veleno che ha in corpo ovvero le batracotossine di uccidere fino a 10 esseri umani con il peso di 68kg.

Le sue origini sono davvero lontane e il suo veleno veniva usato dagli Indios per ricoprirne le frecce avvelenate per i nemici. Le tossine sono talmente velenose da bloccare i muscoli fino a paralizzarli.

Attualmente la rana freccia è in via di estinzione, purtroppo questo è dovuto da interventi dannosi degli esseri umani nelle foreste.


Le caratteristiche fisiche della rana freccia

Ha la testa appiattita con un muso appuntito. I suoi occhi sono neri e i timpani appena visibili. Il corpo, la testa e le gambe sono gialli con chiazze e macchie nere.

Ha le gambe lunghe con dischi appiccicosi su ciascuna delle dita. Le dita non sono palmate.

Depone le uova nelle zone umide protette dalla vegetazione in modo da non permettere ai predatori di mangiarle.

I maschi hanno in questa specie un ruolo preservativo infatti: porteranno i girini sulle spalle appena nati, in zone d’acqua dove alla fine si svilupperanno per diventare adulti.

Curiosità sulla rana freccia

  • Sembra che per sviluppare le batracotossine, mangino alcune foglie tossiche delle quali si nutrono e del coleottero della famiglia Melyridae. Per dimostrare questa teoria si può confermare che gli esemplari invece che crescono in cattività e non mangiano quelle foglie non sono velenosi.
  • Al veleno della rana non c’è antidoto attualmente, l’unico essere immune sembra sia il serpente.
  • Per proteggersi dalle tossine stesse, la piccola rana ha sviluppato una mutazione genetica che annulla gli effetti del veleno. In scienza equivale alla mutazione N1584T.
  • Ogni femmina depone una ventina di uova ed è il maschio che le feconda. Le metamorfosi dei girini avvengono nelle pozzanghere d’acqua più calde distanti dai predatori.
  • Fino a qualche tempo fa la rana freccia era diffusa in alcune zone del Costa Rica ed era un simbolo di fortuna purtroppo in quell’ambiente si è estinta nel XXI sec per i virus fungini chitridi.
  • Il veleno della rana freccia è di circa 1mg per esemplare, può causare gravissimi problemi respiratori sull’uomo.
  • Dopo il rituale del corteggiamento le femmine producono le uova e le lasciano sotto le foglie.