“Un altro animale che non viaggiava a sud in inverno
era il rinoceronte lanoso.
Erano molto miopi, e non
potevano neanche notare il Neanderthal
a soli cinquanta metri di distanza.“
Il rinoceronte lanoso è una specie di rinoceronti estinta, vissuta nel Pleistocene in Europa e in Asia, all’epoca delle glaciazioni.
Un recente studio ha svelato che non è interamente colpa della specie umana se il rinoceronte lanoso, uno dei re della steppa innevata, si è estinto.
L’analisi genetica, infatti, dei resti di 14 rinoceronti lanosi ha mostrato che il clima più caldo, non la caccia, li ha probabilmente uccisi, in massa, circa 14.000 anni fa.
Lungo gli anni, altri resti di questo esemplare sono stati ritrovati in diverse aree del mondo, fra cui Corea del Sud, Spagna e Scozia.
Il rinoceronte lanoso dell’Himalaya. Nel 2011 è stato scoperto, sul freddo altopiano tibetano, il più antico fossile di rinoceronte lanoso. La sua età? 3,6 milioni di anni.
Questo ha portato gli studiosi a teorizzare che questa specie agli inizi vivesse in quella zona, per poi migrare, solo successivamente, verso l’Asia settentrionale e l’Europa, agli inizi dell’Era Glaciale.
Dimensioni
Potevano raggiungere i 2 metri di altezza, i 5 metri di lunghezza e pesare fino a 4 tonnellate. Nell’aspetto assomigliava al rinoceronte della savana africana, con gli stessi arti tozzi.
Tuttavia, a differenza dei rinoceronti che conosciamo ora, possedeva uno folto strato di pelliccia, color marrone, lungo diversi centimetri, capace di proteggerlo dai climi più freddi.
Un eccellente senso dell’olfatto e dell’udito. La vista del rinoceronte lanoso era molto scarsa.
A compensare ciò, aveva un eccellente senso dell’olfatto e dell’udito, che gli permetteva di avvertire qualsiasi imminente pericolo.
Le corna. Dai resti è stato individuata l’esistenza di una specie con un corno, chiamata simpaticamente “unicorni”. Tuttavia è quella con due corna che si è rivelata, dallo studio dei resti ritrovati, la più frequente.
Il rinoceronte lanoso aveva sul capo un corno uno posteriore all’altro. Il corno anteriore era lungo, ricurvo e veniva anche utilizzato nei combattimenti con altri animali.
Quando invece si spostavano per le terre innevate, i rinoceronti lanosi tenevano il capo basso a terra e usavano le corna per spingere la neve da parte.
Le corna ritrovate di molti esemplari, infatti, mostrano segni di abrasione, probabilmente causati dal movimento del capo per spostare la neve dalle piante di cui si nutriva. Le corna non erano fatte d’osso, ma di cheratina, la stessa sostanza dei capelli.
Come si cibavano?
Erbivori, si cibavano quasi esclusivamente delle dure erbe delle steppa. Si sono trovati resti di denti massicci, con molari dalla corona alta, prova che la mistificazione fosse impegnativa e consistente.
Il rinoceronte lanoso pascolava le erbe e i cespugli della tundra eurasiatica, non disdegnando nemmeno muschi e licheni. La brucazione avveniva grazie al largo labbro superiore.