Il babirussa è un mammifero che somiglia a un incrocio tra maiale e cinghiale, ma in realtà è solo un lontano parente di questi due animali. Il suo nome, in malese, significa “maiale-cervo” ed è un suide autoctono dell’Isola indonesiana di Sulawesi e di poche altre isole minori vicine.
Caratteristiche fisiche
Il babirussa è un mammifero suide, la stessa famiglia di cui fanno parte anche i maiali, ma tra le due specie c’è solo una lontana parentela.
Il corpo del babirussa può essere lungo fino a 130 centimetri, la pelle ha una colorazione grigiastra, mentre pancia e muso tendono al bianco, sul corpo sono distribuite anche grandi rughe e pochissime setole.
La caratteristica principale di questo animale sono le zanne, ne ha ben quattro molto sviluppate verso l’alto: le superiori fuoriescono dal muso come se fossero corna e si attorcigliano su sé stesse; mentre le zanne inferiori sono costituite dai canini inferiori e sporgono verso l’alto o arcuandosi all’indietro, ma sono più corte delle zanne superiori.
Negli esemplari maschi, le zanne superiori possono arrivare a misurare anche 30 centimetri, mentre le femmine le hanno più corte.
Sono eccellenti nuotatori e abili corridori, grazie alle lunghe zampe dalla forma slanciata. Nonostante abbiano il corpo più corto rispetto agli altri suidi, arrivano a misurare 50-80 centimetri di altezza e a pesare fino a 100 chili.
Habitat
Il babirussa è un animale antico, di cui esistono ben quattro specie, di cui una, purtroppo estinta. È un animale selvatico originario dell’Isola Sulawesi e delle Isole Togian, che si trovano vicino a Sulawesi. Vivono nella foresta pluviale tropicale, in prossimità di fiumi, laghi e di canneti.
Sono animali che vanno alla ricerca di cibo soprattutto nelle ore mattutine e si spostano seguendo sentieri tra l’erba alta che hanno tracciato loro stessi. Dato che le zanne gli impediscono di scavare e cercare cibo nel terreno come fanno grufolando i maiali, i babirussa mangiano soprattutto funghi, frutti e foglie cadute.
Vivono in piccoli gruppi di otto elementi, soprattutto femmine con i cuccioli, mentre i maschi vivono in solitudine.
Purtroppo, i babirussa sono a rischio di estinzione, poiché ormai ne esistono solo 4mila esemplari e ogni femmina, dopo una gestazione di 5 mesi, dà alla luce solo uno o due cuccioli.
Curiosità
Niente spargimenti di sangue
Non è raro vedere babirussa con le zanne spezzate ma senza ferite sul corpo, questo perché i maschi combattono spesso tra di loro per conquistare il diritto di accoppiarsi, ma le zanne ritorte all’indietro su sé stesse non gli permettono di ferirsi a vicenda.
Amanti della comodità
È stato osservato che, in cattività, i babirussa costruiscono dei giacigli di paglia su cui dormono, non si esclude che lo facciano anche spontaneamente in natura.
Cattività
Da millenni si è provato ad addomesticare i babirussa, ma con scarsi risultati, poiché in cattività tendono a non riprodursi.
Particolarità delle zanne
In alcuni esemplari, le zanne superiori sono così lunghe e attorcigliate che le estremità penetrano nella carne dell’animale. Ma, tutt’oggi, gli studiosi non sanno ancora spiegarsi perché la ferita non si infetta.