Ogni appassionato di pesca d’acqua dolce avrà senza dubbio catturato almeno una volta un esemplare appartenente al genere dei barbus.
Si contano circa 300 specie diffuse in tutto il mondo, tutte con i particolari barbigli attorno alla bocca: filamenti carnosi simili a quelli dei pesci gatto, sensibili al tatto ed usati perciò per orientarsi sui fondali anche nelle zone più buie.
- Regno: Animalia
- Classe: Actinopterygii
- Ordine: Cypriniformes
- Famiglia: Cyprinidae
- Genere: Barbus
Caratteristiche
Tutte le specie di barbus hanno dai due ai quattro barbigli più o meno sviluppati attorno alla bocca.
Sono considerati pesci di medie e grandi dimensioni se si immagina che ad esempio il barbo europeo (barbus barbus) può raggiungere i 90 cm di lunghezza e che alcune specie possono sfiorare i 10 kg.
Il corpo di solito ha forma robusta e affusolata con un ventre piatto per muoversi agevolmente sui fondali.
È ricoperto di squame lucenti dai colori che si adeguano a seconda dell’habitat della specie e variano dal verde e al marrone per semplificarne la mimetizzazione, il ventre invece è di solito liscio e tendente a toni chiari e madreperlati.
I barbus sono inoltre grufolatori dei fondali e per questo motivo hanno sviluppato una mascella superiore più lunga di quella inferiore.
Habitat
I barbus sono diffusi nelle acque di fiumi e laghi di tutto il mondo, prediligendo habitat tanto particolari da essere indicati proprio come ‘’zone del barbo’’.
Questi bacini d’acqua dolce devono infatti essere limpidi e ben ossigenati con un fondo ricoperto di ghiaia o di sabbia.
Le diverse specie hanno comunque habitat specifici, grazie al loro adattamento possono spingersi fino alle zone sorgive a monte, quelle che un pescatore esperto chiamerebbe ‘’zone dei salmoni’’.
Comportamento
Qualunque sia la specie di riferimento, tutti i barbus sono animali gregari, preferiscono spostarsi in piccoli gruppi sui fondali dove riescono a trovare piccoli animali di cui nutrirsi.
Sono infatti pesci principalmente carnivori nutrendosi di larve, molluschi e insetti ma di tanto in tanto non disdegnano qualche pasto vegetariano a base di alghe acquatiche.
Si tratta di animali fotofobi che preferiscono rimanere al riparo di giorno e spostarsi in cerca di cibo dopo il tramonto e nelle ore notturne riuscendo ad orientarsi egregiamente grazie ai barbigli tattili.
Temono inoltre il freddo invernale, in questo periodo infatti raggiungono una fase di torpore molto simile al letargo in cui si raggruppano in branchi e restano al riparo.
Curiosità
Nonostante sia spesso preda dei pescatori, il barbo nostrano (barbus plebejus) non ha una carne particolarmente pregiata, ma questa si presta discretamente a molte preparazioni culinarie.
Bisogna stare molto attenti in fase di pulizia del pesce in quanto oltre ad essere ricco di lische, le sue uova sono altamente tossiche per l’uomo.
Ciò non compromette la possibilità di gustarne la carne, ma bisogna accertarsi di eliminare adeguatamente tutte le uova dalla cavità addominale per non correre rischi.
Il consiglio è quindi quello di rivolgersi ad un esperto pescatore nel caso in cui abbiate dubbi sulla preparazione di questi