L’Argonauta Argo è stato definito il mollusco più “romantico” di sempre, perché rimanda ad uno spirito di avventura e a lunghi viaggi.
Nella mitologia greca, gli Argonauti erano i navigatori della nave Argo, guidata da Giasone, re di Lolco in Tessaglia.
Il suo nome insolito, è stato anche al centro dell’attenzione in numerosi poemi e libri, come nel celebre romanzo Ventimila Leghe Sotto i Mari di Jules Verne.
Inoltre l’Argonauta argo ha vinto il premio mondiale Mollusco 2021!
È stato candidato dalla stazione zoologica “Anton Dohrn”-Istituto nazionale di Biologia, Ecologia e Biotecnologie Marine ed ha ottenuto 7888 voti dagli appassionati di tutto il mondo, superando per più di 2000 voti il secondo classificato.
Caratteristiche
L’Argonauta argo è un mollusco cefalopode dell’ordine degli Ottopodi ed appartiene al gruppo dei Dibranchiati. Difatti è un parente dei polpi, ai quali somiglia molto.
La sua principale caratteristica è il dimorfismo sessuale: se da un lato la femmina può raggiungere i 30 cm, il maschio non supera i due centimetri.
La femmina possiede anche braccia molto larghe, le quali secernono il guscio, una struttura idrostatica usata non solo per avere un assetto neutro, ma anche per proteggere e trattenere le loro uova.
Curiosità
L’Argonauta argo, come abbiamo detto appartiene all’ordine degli Octopodi, e si ritiene conservi ancora delle peculiarità dei polpi ancestrali.
Come questi, infatti, ha un guscio con una struttura completamente calcitica e sprovvista di camere con setti, diversamente da tutti gli altri cefalopodi dotati di conchiglia, come il Nautilus pompilius e lo Spirula spirula.
L’ultima peculiarità del guscio è che questo non viene prodotto dal mantello (considerato il principale responsabile della formazione delle conchiglie), ma dai due tentacoli modificati.
Quest’ultima caratteristica, si presume, appartenga solo all’argonauta argo e che sia una sua innovazione evolutiva. Difatti, in nessun antenato -attuale o passato- era stato mai trovato un guscio simile.
Alimentazione
L’Argonauta argo è un vorace predatore. Afferra la sua preda con i tentacoli e la porta alla bocca, dove la morde iniettandole del veleno prodotto dalla ghiandola salivare.
È inoltre capace di attaccare e mangiare prede più grandi di lui, come ad esempio le meduse.
Un animale raro
I gusci di Argonauta, raffigurati anche in ceramiche risalenti al 3000 a.C., venivano spesso usati come ornamento da danzatrici e donne.
Un tempo si credeva che l’Argonauta usasse il suo largo paio di braccia come remi, e la sua conchiglia come nave per galleggiare sulla superficie dell’oceano.
Oggi, invece, sappiamo che la specie ha uno stile di vita pelagico, e che nonostante ci sia la possibilità di avvistarlo nelle acque tropicali, l’incontro con l’uomo costituisce a tutti gli effetti un evento raro.