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Medusa criniera di leone: la maestosa creatura artica

Sarà capitato a tutti almeno una volta di incontrare una medusa mentre ci si rilassava con un bagno estivo nel mare cristallino.

Gli esemplari comuni che si avventurano fin quasi alla spiaggia contano solo pochi centimetri di diametro e per quanto urticanti non sono un reale pericolo per l’uomo.

Ma cosa pensereste se vi dicessi che esistono davvero meduse di dimensioni mastodontiche proprio come quella incontrata da Sherlock Holmes nel racconto La criniera del leone?

Regno: Animalia
Classe: Scyphozoa
Ordine: Semaeostomeae
Famiglia: Cyaneidae
Genere: Cyanea
Specie: C. capillata arctica

Caratteristiche

La medusa criniera di leone (cyanea capillata arctica) vanta infatti dimensioni impressionanti: la cupola, cioè il corpo vero e proprio dell’animale, raggiunge un diametro di due metri e i lunghi tentacoli possono arrivare fino a quaranta metri negli esemplari più grandi.

È proprio grazie all’intricata moltitudine di braccia e tentacoli fulvi che essa si è guadagnata il suo nome, ricordando appunto la criniera di un leone mossa dalle correnti marine.

In questa massa confusa e aggrovigliata presenta cellule urticanti con filamenti uncinati che possono essere espulsi per paralizzare piccole prede come ctenofori o altre meduse che saranno poi portate alla bocca dagli altri tentacoli.

Nonostante quest’immagine spaventosa, gli umani possono stare tranquilli; sebbene sia preferibile ammirare questi esemplari mantenendosi a distanza, la loro puntura può risultare dolorosa e creare forti irritazioni senza però essere fatale.

Habitat

Risulta chiaro anche ai meno esperti che le meduse criniera di leone abbiano bisogno di ampi spazi per svilupparsi, esse amano le temperature fredde e sono infatti tipiche delle zone più settentrionali dei mari del nord collegati sia all’Oceano Pacifico che all’Oceano Atlantico.

Solo di recente sono stati avvistati alcuni esemplari molto simili per forma e colorazioni nei mari dell’Australia e della Nuova Zelanda, tuttavia non è ancora chiaro se queste siano state trasportate fin lì dalle correnti oppure se si tratti di una specie del tutto diversa.

Comportamento

Come le loro parenti di dimensioni più ridotte, anche le meduse artiche non hanno particolari capacità motorie.

Si mantengono in superficie o scendono al massimo di pochi metri contraendo l’ombrello, riescono infatti ad espellere getti d’acqua che forniscono loro una debole propulsione.

Per la maggior parte della loro vita si lasciano invece trasportare dalle correnti marine.

Verso la fine del primo anno di vita sono solite ritirarsi in baie chiuse formando gruppi molto numerosi.

Curiosità

La maggioranza degli animali appartenenti al phylum degli cnidari (la categorizzazione scientifica superiore alla classe) alternano un corpo da polpo e da medusa durante il ciclo di vita.

I polpi si riproducono per via asessuale dando vita alle meduse, mentre queste ultime generano per via sessuale delle larve che poi diventeranno polipi.

Nello specifico gli scyphozoa, classe a cui appartengono le meduse vere e proprie, generano delle larve che si fissano al fondale come minuscoli polpi, i quali poi si dividono orizzontalmente e si staccano diventando nuove meduse.

Di solito infatti nel ciclo di vita di questi esemplari prevale la forma a medusa.