Con l’avanzare dell’autunno, se si abita in campagna o in zone verdeggianti, si possono talvolta incontrare piccoli animali selvatici che non sono ancora andati in letargo. I ricci sono particolarmente adorabili, con i loro musetti che paiono sempre sorridenti e il loro corpo tondo e compatto.
Non è raro scorgerli perché spesso, per cercare cibo, si spingono fino ai centri città, rischiando di essere investiti dalle automobili. Forse ti è capitato, in passato, di raccogliere un riccio ferito per portarlo in un centro di riabilitazione per animali selvatici.
Queste creature si fanno amare subito e, se stai leggendo quest’articolo, può darsi che tu abbia interesse ad averne uno in casa. Ma possono essere animali domestici?
Bisogna subito fare una premessa. I cosiddetti ricci autoctoni, ovvero quelli che si vedono comunemente nei boschi o anche in città a cercare cibo, non possono essere allevati a casa. Se ne trovi uno ferito o semplicemente in letargo nel tuo giardino, rivolgiti agli enti competenti che ti diranno come dovrai comportarti.
Nei negozi di animali o negli allevamenti specializzati, invece, potrai trovare il riccio africano (chiamato anche pigmeo), che in Italia puoi crescere senza problemi in un ambiente domestico.
Ma come si comporta? Si trova bene al chiuso o ha bisogno di un giardino? Ha esigenze particolari? Per trovare la risposta a tutte queste domande, continua a leggere l’articolo.
Le caratteristiche del riccio africano
Il riccio, che fa parte del gruppo di mammiferi chiamati erinaceidi, si suddivide in quattordici varietà. La sua caratteristica principale sono gli innumerevoli aculei che ha sulla schiena, fondamentale difesa contro i predatori, che utilizza per proteggersi, richiudendosi su se stesso. Non farti intimorire da questo suo aspetto perché, con i giusti accorgimenti, potrai tenere in mano un esemplare senza problemi.
Prima però parliamo di come si presenta il riccio africano. Questo animale ha un peso che varia tra i 300 ed i 650 grammi ed è più piccolo del riccio selvatico. Misura dai 13 ai 20 cm e gli aculei possono arrivare fino ai 2 cm di lunghezza.
La vita media è tra i 5 e i 7 anni, maggiore rispetto a quella del riccio selvatico, e un’altra differenza con quest’ultimo riguarda il colore del pelo; infatti, se osservi la pelliccia sulla pancia dell’esemplare africano, noterai che è più chiara, tra il beige e il bianco, rispetto a quella bruna dell’autoctono.
Indole del riccio africano
Questo tenero animale ha un’indole che rispecchia il suo aspetto amabile. È infatti timido e dolce ed è quindi necessario farlo adattare in maniera progressiva e poco traumatica al suo nuovo ambiente.
Per evitargli dello stress dannoso, hai bisogno di farlo abituare alla presenza e all’affetto umana. Quando è spaventato si appallottola e tira fuori i suoi aghi, ma nonostante questo ti sarà possibile prenderlo in mano senza pungerti.
Dovrai infatti raccoglierlo come se stessi prendendo dell’acqua da una fonte, con delicatezza e calma. Vedrai che piano piano si rilasserà, abbasserà gli aculei e ti mostrerà l’addome, il suo punto più fragile.
Se è la prima volta che lo incontri, a questo punto puoi approfittarne per scoprire il suo sesso: se non presenta nulla è femmina, maschio invece se noti due piccoli testicoli.
Per quanto riguarda il carattere, devi sapere che il riccio africano ama la solitudine e la tranquillità, per cui non soffrirà se, per lavoro o altri impegni, sei spesso fuori casa.
Non preoccuparti se hai altri animali domestici perché questo esemplare può abituarsi alla loro presenza, gli basterà avere per sé un angolino quieto. Inoltre questo tipo di animale solitamente vive di notte, ma si adatterà velocemente allo stile di vita della famiglia che lo accoglie e varierà le sue abitudini sonno/veglia.
Se hai dei figli piccoli, ti conviene riflettere bene prima di scegliere questo riccio domestico perché, pur essendo affettuoso, non ama relazionarsi molto, men che meno essere strapazzato da bambini, che naturalmente vorranno giocare con lui.
L’esemplare, sentendosi in pericolo, potrebbe quindi estrarre i suoi aghi e ferire qualcuno. In questi casi, sicuramente un cane, o un gatto che appartiene ad una razza vivace, sono opzioni migliori.
Accessori fondamentali per accogliere il riccio africano in casa
Per accogliere al meglio il nuovo, timido membro della famiglia, dovrai procurarti una gabbia bella comoda e ampia, che abbia del materiale assorbente per i suoi escrementi. Evita di usare la stoffa perché potrebbe impigliarvisi.
Tieni a mente che il riccio non si abitua bene al freddo e la temperatura adatta a lui è tra i 25° e i 27°, per cui assicurati che il suo nuovo habitat sia caldo e accogliente.
Oltre alla gabbia, puoi acquistare degli accessori per il gioco e per fargli scaricare lo stress. Un esempio è la ruota simile a quella dei criceti ma più grande, oppure palline e piccole strutture per arrampicarsi. Apprezzerà molto anche un posto con la terra dove scavare.
Quando si sarà abituato alla tua presenza, amerà relazionarsi con te attraverso tanti suoni buffi come mugugni e stridii e non potrà resistere a piccoli massaggi sulla schiena. Se all’inizio fa fatica ad aprirsi, puoi tentarlo con alcune golosità. Restando in tema, per quanto riguarda l’alimentazione del tuo riccio, puoi rifornirti presso negozi specializzati.
Se hai un giardino puoi procurargli vermi e piccoli insetti, oltre che frutta, uova e pollo. Evita il cibo freddo e pianifica per il tuo piccolo amico una dieta bilanciata. Se presenta delle problematiche alimentari, rivolgiti al tuo veterinario di fiducia.
Il riccio africano è sicuramente un animale domestico un po’ particolare ma il suo musetto dolce e la sua natura tranquilla ti sapranno conquistare.