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Il clamidoforo troncato, dalla forte corazza rosa

Il clamidoforo troncato è un simpatico piccolo mammifero dalle forte abitudini notturne, che è particolarmente diffuso in Sudamerica, in special modo nella fascia desertica che si trova alle falde delle Ande e nella zona centro occidentale dell’Argentina.

Seppure il suo particolare aspetto possa portare a pensare che il clamidoforo troncato possa essere una sorta di animale mitologico, in realtà è un dolce armadillo della famiglia Dasypodidae che ama vivere in aree pianeggianti pietrose o sabbiose aventi una rada vegetazione.

Il clamidoforo troncato, il cui nome scientifico è Chlamyphorus truncatus, si presenta con una fitta pelliccia bianca e con una corazza rosa che è formata da ventiquattro piastre e che riveste tutto il suo corpo formando, in pratica, una sorta di armatura.

In linea generale, il clamidoforo troncato ha un carattere particolarmente schivo, al punto che, al più piccolo avviso di pericolo, si va a rifugiare nelle gallerie sotterranee ove è solito vivere.

Il fatto che trascorre gran parte del suo tempo nelle viscere della terra, lo ha portato a sviluppare dei piccoli occhi, una forma di adattamento a questa vita sotterranea. Seppure le popolazioni locali del sud America siano soliti chiamarlo pichi ciego, in realtà non è affatto cieco, o, per meglio dire, seppure non riesca a distinguere contorni o forme, i suoi occhi sono in grado di rilevare quelli che possono essere i cambiamenti di luce.

Per scovare piccoli invertebrati, formiche e insetti, di cui si ciba, si aiuta nella ricerca con il suo grande naso. Senza dubbio, il clamidoforo troncato è una specie di animale assolutamente straordinario. Non a caso, tra le sue peculiarità, vi è quella riguardante l’utilizzo della sua coda, la quale, per la sua originale forma che ricorda un diamante, viene ad essere impiegata come una sorta di gamba ausiliaria.

Altra curiosità che caratterizza il clamidoforo troncato è l’utilizzo del suo posteriore. Infatti, questo è piatto e corazzato, il che permette, a questo simpatico animale, andando a concludere, di utilizzare il suo posteriore come se fosse una serranda naturale per andare a chiudere le sue gallerie che ha scavato, impedendo, di fatto, l’attacco di un predatore.