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Criceti Roborovsky, una coppia che ama la privacy

Forse, non tutti sanno che il criceto roborovsky è così chiamato dal nome dell’esploratore russo che, nel 1894, lo scoprì tra la Siberia e la Mongolia. Tra i criceti domestici, visto che è tra cinque e i 6 cm di lunghezza e con un peso che può variare tra i 30/40 grammi, è quello più piccolo. In linea generale, le sue parti superiori si presentano con un color marrone, mentre la coda e il suo ventre sono di un bianco candido. Le femmine, invece, possono avere un più opaco colore.

Indubbiamente, negli ultimi anni il criceto roborovsky è, anche, divenuto un popolare animale domestico. Se si volesse acquistarli, è da considerare che è suggerito prendere un solo criceto roborovsky, oppure un maschio e una femmina. Difatti, è assolutamente sconsigliato avere nella stessa gabbia due maschi.

Nel caso di una coppia, è da ricordare che la femmina dovrà avere a propria disposizione dell’abbondante materiale per fare il proprio nido come, ad esempio, fazzoletti puliti di carta.

A tal proposito, la femmina del criceto di Roborovsky inizia la riproduzione tra il settimo e l’ottavo mese. Visto che la specie non si riproduce in cattività molto facilmente, sarà bene lasciargli molta privacy, disturbandoli, pertanto, il meno possibile.

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Oltre a ciò, è da evitare assolutamente quando il criceto di Roborovsky è prossimo al parto e, anche, nei successivi giorni, di pulire la gabbia. In caso contrario, è forte il rischio che la femmina abbandoni i piccoli o, addirittura, si potrebbero riscontrare casi di cannibalismo.

In genere il periodo della gravidanza può durare tra i venti e i ventidue giorni, mentre, in media, può partorire tra i tre e i sei piccoli. È, poi, da evidenziare che la femmina può arrivare fino a 4 gravidanze nel periodo riproduttivo che parte da aprile e termina per settembre. Si potrà lasciare il cibo, in modo che possa essere facilmente accessibile.

Seppure il criceto Roborovski sia onnivoro, tendenzialmente è granivoro, ovvero predilige i semi. Quindi, andando a concludere, in cattività sarà bene fornirgli una alimentazione che risulti essere varia e bilanciata escludendo, perciò, la somministrazione esclusiva di miscela di semi.